Brigitte Bardot non è stata solo un’icona del cinema.
È stata una scelta.
Nel momento più alto della sua fama ha deciso di spostarsi ai margini, là dove lo sguardo raramente si posa. Ha usato la celebrità non per consolidare un mito, ma per denunciare una violenza normalizzata e invisibile: quella esercitata sugli animali.
Il suo impegno animalista non è mai stato ornamentale. È stato radicale, continuo, spesso scomodo. Bardot ha ricordato a tutti noi che la compassione non è un sentimento astratto, ma una responsabilità concreta. E che il progresso, se passa sulla sofferenza dei più vulnerabili, merita di essere interrogato.
Oggi sul blog di UAM.TV abbiamo pubblicato un articolo dedicato alla sua traiettoria più profonda.
Non un omaggio nostalgico, ma una riflessione su ciò che la sua vita continua a chiederci.