Oggi, nella Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese, non possiamo limitarci a un gesto simbolico.
La situazione resta drammaticamente precaria, gli aiuti umanitari devono tornare a entrare a Gaza senza filtri né limitazioni e il destino degli ultimi due ostaggi rischia di aprire nuovi scenari di violenza.
In un momento in cui ogni parola può diventare arma e ogni silenzio può trasformarsi in complicità, scegliere la consapevolezza è un atto politico e umano.
Nessun popolo merita di essere cancellato.
Nessuna vita può essere trattata come una variabile negoziabile.
Sul nostro blog trovate un articolo che invita a guardare con lucidità e compassione ciò che sta accadendo, e a ricordare che la pace non nasce mai dal massacro, ma dalla protezione della vita.