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dicembre 17

In questi giorni, all’interno del team UAM.TV, ci siamo fermati a riflettere su una domanda semplice ma profonda: che cosa stiamo davvero regalando, quando facciamo un regalo?

Non solo a Natale, ma sempre.

Nel confronto tra collaboratori è emerso quanto spesso confondiamo il dono con l’oggetto, la presenza con l’abitudine, l’incontro con la fretta. E quanto invece, proprio in questo periodo dell’anno, sentiamo il bisogno di rallentare, ascoltare, togliere l’eccesso.

Da queste conversazioni è nata l’idea di raccogliere le nostre riflessioni in un articolo per il blog UAM.TV. Un testo che parla di regali, presenza e ascolto. Di ciò che resta quando smettiamo di aggiungere e iniziamo a fare spazio.

Se ti va di leggerlo, lo trovi qui:
👉 Regali, presenza, ascolto

Forse il dono più autentico, oggi, è scegliere come stare insieme.

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dicembre 16

A dicembre emerge una stanchezza particolare.
Non è solo fisica. Non è solo mentale.
È una stanchezza che riguarda il tempo, le scelte, il modo in cui abbiamo attraversato l’anno.

Forse non chiede di fare di più.
Forse chiede di fermarsi un momento e ascoltare.

Sul blog di UAM.TV oggi riflettiamo sulla stanchezza collettiva di fine anno non come problema da correggere, ma come segnale da comprendere. Un invito a rallentare, chiudere i cicli e lasciare spazio a ciò che conta davvero.

👉 Leggi l’articolo qui

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dicembre 15

Il 15 dicembre si celebra lo Zamenhof Day, dedicato a Ludwik Lejzer Zamenhof, l’uomo che immaginò l’Esperanto non come una lingua da imporre, ma come uno spazio comune di incontro.

In un mondo che comunica continuamente ma fatica ad ascoltarsi, il sogno di una lingua “neutra” ci parla ancora. Non tanto per quello che dice, ma per ciò che suggerisce: che comprendere viene prima di convincere, e che il dialogo non nasce dal dominio, ma dall’equilibrio.

Abbiamo dedicato un articolo a questa ricorrenza silenziosa e al suo significato profondo, come metafora di un’altra possibilità di comunicazione.
Una lingua sorella, non una lingua madre.

👉 Leggilo sul blog UAM.TV

Per kompreno ni proksimiĝas, per aŭskulto ni renkontiĝas.

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dicembre 13

Santa Lucia, la notte più lunga che ci sia.”

Un detto popolare che non parla solo di calendario, ma di esperienza umana.
Di quei momenti in cui il buio sembra prevalere, fuori e dentro di noi.

Santa Lucia arriva nel cuore dell’inverno, quando la luce è fragile e la notte si allunga. Non promette scorciatoie né illuminazioni immediate. Ricorda che anche il buio ha un senso, che alcune fasi chiedono attesa, silenzio, presenza.

La luce che porta non acceca. Resiste.
E a volte è proprio questo che serve: non illuminare tutto, ma non spegnersi.

👉 Leggi l’articolo sul blog di UAM.TV

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dicembre 12

Il 12 dicembre non è una data qualsiasi.
Riporta alla mente un evento che ha segnato la storia del nostro Paese e che continua a parlarci ancora oggi: la strage di Piazza Fontana.

In UAM.TV abbiamo dedicato un nuovo articolo alla memoria di quel giorno e al valore essenziale della verità come bene comune.
Una riflessione che attraversa storia, cultura e coscienza civica, con un passaggio anche a Viva l’Italia di Francesco De Gregori, dove il 12 dicembre entra nella memoria condivisa di un intero Paese.

La verità non è un privilegio, è un impegno.
La memoria non è un archivio, è una responsabilità.

👉 Leggi l’articolo completo sul nostro blog

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dicembre 11

La montagna non è solo un luogo da attraversare, ma una maestra silenziosa che ci invita a salire dentro noi stessi.
Ogni passo, ogni respiro, ogni tratto in salita diventa un gesto di consapevolezza, un modo per ascoltare ciò che spesso la vita quotidiana copre.

Abbiamo dedicato l’articolo di oggi alla montagna come metafora del Sé, un viaggio che parla di profondità, lentezza, trasformazione.
E non è un caso che su uam.tv trovino spazio tanti film e documentari dedicati proprio alla montagna, ai suoi paesaggi e alle sue rivelazioni. Racconti che uniscono corpo e spirito, fatica e libertà, silenzio e comprensione.

Puoi leggerlo qui 👇
🌿 La montagna come metafora del Sé

Buona lettura e buon cammino, ovunque sia la tua vetta.

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dicembre 10

Ci sono date che non segnano soltanto un passaggio storico, ma un passaggio di coscienza.
Il 9 e il 10 dicembre del 1948 il mondo ha provato a riscrivere il proprio rapporto con la dignità: prima la Convenzione sul genocidio, poi la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Due giorni consecutivi per dire mai più alla distruzione dell’altro e sempre al valore di ogni individuo.

Quelle parole, nate nel dolore della guerra, hanno aperto la strada a un movimento più ampio, che negli anni ha spinto l’umanità a interrogarsi anche sul modo in cui trattiamo gli animali e il vivente tutto. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale del 1978 e la Giornata Mondiale del 10 dicembre sono figli di quello stesso impulso etico: riconoscere che la dignità non è un privilegio, ma un principio che si espande.

Se davvero crediamo nella pace, allora dobbiamo imparare a guardare la vita in tutte le sue forme, non solo nelle nostre.
Ogni gesto di rispetto è un tassello. Ogni atto di consapevolezza è un seme.

Su UAM.TV trovate un articolo che racconta questo percorso, dalla ferita alla cura, dalla memoria alla responsabilità.
Un invito, oggi più che mai, a scegliere la compassione come fondamento del nostro cammino.

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dicembre 09

Il 9 dicembre 1948 le Nazioni Unite adottarono la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio.
Una parola nuova, allora, per provare a dare un nome all’orrore assoluto e fissare un limite morale invalicabile nella storia dell’umanità.

Da quel momento il genocidio non è più solo una tragedia, ma un crimine riconosciuto dal diritto internazionale. Un’affermazione potente, che però convive ancora oggi con enormi difficoltà di applicazione, ambiguità politiche e silenzi strategici.

Ricordare questa Convenzione non significa schierarsi, ma interrogarsi.
Su cosa voglia dire davvero “mai più”.
Su quanto siamo disposti a riconoscere i segnali prima che sia troppo tardi.
Su quanto la responsabilità collettiva abbia bisogno di pensiero, cultura e memoria viva.

Nel nuovo articolo del blog ripercorriamo la genesi di questo testo fondamentale, il suo valore storico e le domande che continua a porre al presente.

👉 Leggilo sul blog UAM.TV

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dicembre 08

La democrazia contiene in sé un paradosso affascinante e pericoloso. Proprio perché mette il potere nelle mani del popolo, accetta il rischio che quel potere venga usato per limitarla. Nessun altro sistema è così libero da contemplare persino la propria negazione.

In un tempo in cui il dibattito pubblico si fa sempre più polarizzato, ricordare questo paradosso diventa essenziale. Non è la legge, da sola, a difendere la democrazia: è la cultura. È il pensiero critico. È la capacità di educarci al dissenso come atto di responsabilità, non di distruzione.

Ne abbiamo scritto oggi sul blog di UAM.TV, cercando di esplorare questo equilibrio fragile che richiede ogni giorno intelligenza collettiva, ascolto e consapevolezza.

👉 Leggi l’articolo completo:
“Il paradosso della democrazia: un equilibrio che vive di coscienza”

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dicembre 07

Oggi ricordiamo una voce che ha parlato al mondo con una forza rara e una lucidità ancora sorprendentemente attuale.
Il 4 ottobre 1984 Thomas Sankara interveniva alle Nazioni Unite con un discorso che non apparteneva a lui, ma a un intero continente deciso a rialzarsi.

Parlava di dignità, di giustizia, di coraggio.
Parlava di un’Africa capace di guardare negli occhi la propria storia e scegliere un futuro diverso.

A distanza di quarant’anni la sua visione continua a interrogarci, eppure Sankara rimane ancora poco conosciuto tra i giovani. Forse è proprio il momento di restituirgli lo spazio che merita.

Nel nuovo articolo del blog proviamo a farlo, ripercorrendo il significato di quel discorso e collegandoci a una nostra precedente intervista immaginaria che ci aveva permesso di ascoltarlo come se fosse qui, oggi.

Un invito a scoprire o riscoprire il pensiero di un uomo che non ha solo parlato di libertà. L’ha incarnata.

Leggi l'articolo nel blog