Il 30 dicembre non è un giorno che promette.
Non inaugura, non celebra, non chiede bilanci.
È uno spazio di mezzo.
Ed è proprio lì che il cinema di Silvano Agosti trova casa.
Nei suoi film il vecchio mondo è già incrinato, ma il nuovo non si è ancora imposto. Resta l’essere umano, spoglio di ruoli e addestramenti. Uno sguardo che non spiega, non rassicura, non consola. Uno sguardo che interroga.
Sul blog di UAM.TV abbiamo dedicato un articolo a questo tempo sospeso e alla sua risonanza profonda con il cinema di Agosti, accompagnato dalla serie “D’amore si vive – Il cinema di Silvano Agosti”, disponibile sulla piattaforma.
Un invito a restare.
A guardare senza correre.
A prendersi la responsabilità dello sguardo.