Ordinato per
Post più recenti Popolare Ultima attività
  in  🔶 general
dicembre 30

Il 30 dicembre non è un giorno che promette.
Non inaugura, non celebra, non chiede bilanci.

È uno spazio di mezzo.
Ed è proprio lì che il cinema di Silvano Agosti trova casa.

Nei suoi film il vecchio mondo è già incrinato, ma il nuovo non si è ancora imposto. Resta l’essere umano, spoglio di ruoli e addestramenti. Uno sguardo che non spiega, non rassicura, non consola. Uno sguardo che interroga.

Sul blog di UAM.TV abbiamo dedicato un articolo a questo tempo sospeso e alla sua risonanza profonda con il cinema di Agosti, accompagnato dalla serie “D’amore si vive – Il cinema di Silvano Agosti”, disponibile sulla piattaforma.

Un invito a restare.
A guardare senza correre.
A prendersi la responsabilità dello sguardo.

👉 Leggi l’articolo sul blog di UAM.TV

  in  🔶 general
dicembre 29

Brigitte Bardot non è stata solo un’icona del cinema.
È stata una scelta.

Nel momento più alto della sua fama ha deciso di spostarsi ai margini, là dove lo sguardo raramente si posa. Ha usato la celebrità non per consolidare un mito, ma per denunciare una violenza normalizzata e invisibile: quella esercitata sugli animali.

Il suo impegno animalista non è mai stato ornamentale. È stato radicale, continuo, spesso scomodo. Bardot ha ricordato a tutti noi che la compassione non è un sentimento astratto, ma una responsabilità concreta. E che il progresso, se passa sulla sofferenza dei più vulnerabili, merita di essere interrogato.

Oggi sul blog di UAM.TV abbiamo pubblicato un articolo dedicato alla sua traiettoria più profonda.
Non un omaggio nostalgico, ma una riflessione su ciò che la sua vita continua a chiederci.

👉 Brigitte Bardot. Una vita dalla parte dei senza voce

  in  🔶 general
dicembre 28

Ci sono musiche che non raccontano una storia.
Ti mettono dentro un meccanismo.

Il Boléro di Maurice Ravel è una di queste. Un tema unico, ripetuto identico a sé stesso, senza sviluppo, senza deviazioni. Tutto cambia intorno, il volume cresce, l’orchestrazione si ispessisce, ma la musica resta lì, ostinata, implacabile.

È una progressione che affascina e inquieta proprio perché non evolve. Avanza come una macchina perfetta, senza chiedersi il senso del proprio movimento. E in questo ritmo che si ripete sembra rispecchiarsi la nostra idea di progresso: crescere, accumulare, intensificare, senza fermarsi mai a interrogarsi sulla direzione.

Ravel è morto il 28 dicembre 1937, alla fine dell’anno, in quella soglia sospesa in cui si fanno bilanci. E il suo Boléro, riascoltato oggi, continua a porre una domanda semplice e scomoda: stiamo davvero andando avanti, o stiamo solo aumentando il volume?

Sul blog di UAM.TV abbiamo dedicato un articolo a questa musica e a ciò che continua a dirci sulla ripetizione, sull’automatismo e sull’illusione di un progresso che non si mette mai in discussione.

A volte il vero cambiamento non è accelerare.
È fermarsi ad ascoltare.

lLeggil'articolo sul BLOG

  in  🔶 general
dicembre 27

Tra Natale e Capodanno esistono giorni che non chiedono di correre.
Non sono festa piena, non sono lavoro, non sono ancora futuro.

Le tradizioni popolari li chiamavano inermi: giorni in cui non si iniziava nulla, perché il tempo non era fatto per produrre, ma per preparare.

Forse abbiamo dimenticato il valore di questo spazio sospeso.
Il valore di restare, di non forzare, di lasciare che qualcosa maturi in silenzio.

Sul blog di UAM.TV abbiamo dedicato un articolo a questi giorni fuori dal tempo.
Un invito gentile a rallentare, proprio ora che l’anno sta per voltare pagina.

👉 I giorni inermi: il valore dimenticato del tempo

  in  🔶 general
dicembre 26

Il 26 dicembre è un giorno strano.
L’incanto del Natale è ancora lì, ma qualcosa cambia.

Nel mondo anglosassone si chiama Boxing Day. Non nasce come giorno di saldi, ma come tempo della ridistribuzione: ciò che resta viene rimesso in circolo. Cibo, oggetti, attenzione, cura.

Ci ha sempre colpito questo passaggio silenzioso.
Dal dono rituale al gesto responsabile.
Dall’abbondanza che accumula allo scarto che diventa relazione.

Nel blog di UAM.TV abbiamo dedicato un articolo a questo giorno di soglia. Non per celebrare il consumo, ma per interrogarci su ciò che facciamo di quello che avanza. E su come il Natale possa continuare anche quando le luci si abbassano.

👉 Leggi l'articolo

Se ti va, fermati un momento su questa domanda:
che cosa, oggi, può tornare a circolare?

  in  🔶 general
dicembre 23
• Modificato (dic 23, 2025)

Tra il 17 e il 23 dicembre la tradizione cristiana custodisce le O Antifone, antichi canti liturgici che accompagnano i giorni immediatamente precedenti il Natale. Tutte iniziano con una vocale prolungata, una O che apre l’invocazione prima ancora delle parole.

Questo elemento sonoro permette un interessante parallelismo con il suono Ohm, presente nei mantra delle tradizioni asiatiche come vibrazione originaria, precedente al significato concettuale. In entrambi i casi, il suono anticipa la parola e ne prepara il senso.

Sul blog di UAM.TV abbiamo pubblicato un articolo dedicato alle O Antifone come soglia tra parola, silenzio e attesa, mettendo in relazione il canto liturgico medievale e una visione più ampia del suono sacro.

👉 Leggi l’articolo sul blog di UAM.TV

  in  🔶 general
dicembre 22

Il 22 dicembre è un tempo particolare.
Il solstizio è appena passato e la luce ha ricominciato a crescere, quasi senza farsi notare.

In questo spazio di silenzio abbiamo scelto di raccontare la storia di Srinivasa Ramanujan, uno dei matematici più enigmatici del Novecento. Un uomo che non viveva i numeri come astrazioni, ma come visioni. Che diceva di ricevere le formule in sogno. Che ci ricorda che non tutta la conoscenza nasce dallo sforzo, e non tutto ciò che conta può essere spiegato subito.

Nel nuovo articolo del blog intrecciamo la sua vita a una intervista immaginaria, per riflettere su intuizione, ascolto e sul ruolo della matematica nel nostro tempo accelerato.

Forse, proprio ora, vale la pena rallentare.
E lasciare che qualcosa emerga senza fare rumore.

Leggi l'articolo nel blog.

  in  🔶 general
dicembre 21

Il 21 dicembre segna la notte più lunga dell’anno.
Un punto di arresto, ma anche di svolta.

Il solstizio d’inverno ci ricorda che il tempo non è solo una linea che corre in avanti, ma un ciclo che si chiude e ritorna. Che alcune fini non sono sconfitte, ma passaggi necessari. Che nel momento di massima oscurità qualcosa, in silenzio, cambia direzione.

Sul blog di UAM.TV abbiamo dedicato un articolo a questo tempo sospeso, al valore delle chiusure e alla luce che torna senza clamore.

Forse non serve correre verso il prossimo inizio.
Forse basta restare un attimo sulla soglia.

Leggi l'articolo sul blog.

  in  🔶 general
dicembre 20

Viviamo immersi in un flusso continuo di notizie estreme. Guerre, crisi, emergenze che si susseguono senza tregua. All’inizio ci scuotono, poi diventano sfondo. Normalità.

L’essere umano sa adattarsi a tutto. È una grande forza, ma può trasformarsi in una trappola quando questo adattamento viene sfruttato per farci accettare stili di vita sempre più duri, diseguali, inaccettabili. Un passo alla volta. Senza rumore.

Sul blog di UAM.TV oggi parliamo di questo processo silenzioso: della normalizzazione dell’assurdo, della stanchezza collettiva, della necessità di recuperare uno sguardo vigile senza indurirsi.

Forse non possiamo cambiare tutto. Ma possiamo ancora scegliere a cosa non abituarci.

Leggi l'articolo sul blog.

  in  🔶 general
dicembre 19

🌱 Best and Most Beautiful Things 🌱

Ci hanno insegnato che esiste un modo “giusto” di essere, di crescere, di vivere.
Michelle Smith ha deciso di disimpararlo.

Questo documentario racconta il suo percorso di emancipazione, desiderio e autodeterminazione: una storia di passaggio all’età adulta vissuta fuori dagli schemi, dove la disabilità non è un limite, ma uno sguardo diverso sul mondo.

Best and Most Beautiful Things è un film che parla di identità, libertà e coraggio.
Di cosa significa diventare se stessi, anche quando il mondo continua a dirti chi dovresti essere.

🎬 Ora disponibile su UAM.TV
Per chi ha voglia di guardare la realtà senza filtri.
E sentire, più che vedere.

Leggi l'articolo